Marco Molinari

ABBI FEDE

Testimonianza di una sofferenza (in)utile

Prefazione dell'autore

Il racconto di una esperienza di fede e di santità nella sofferenza. Gli ultimi nove mesi di vita terrena di Paola, mia moglie, una donna che ha affrontato la malattia nella mitezza e nel silenzio, fidandosi e affidandosi a Cristo risorto, portando nel suo corpo un po’ delle sue sofferenze sulla croce e scoprendo come la Parola di Dio ogni giorno si compisse nella sua e nella nostra storia, permettendole di abbandonarsi alla volontà del Signore fino al suo “Dies Natalis” e all'ingresso nella vita eterna nella Gloria di Dio. 

Paola ha sofferto senza ribellione, senza lamenti, senza smarrimento. Duramente, ma anche con leggerezza, perché Cristo ha sofferto con lei e per lei. Sofferenze che non ha voluto sprecare, ma disperdere. L’offerta e il dono dei suoi dolori, ogni giorno - per cause che la sua sensibilità femminile e di madre ha ritenuto meritevoli, avvolti nella mitezza e nel silenzio che hanno accompagnato la sua tribolazione - sono come la delicatezza dei semi del tarassaco: leggeri, che sospinti dal vento cadono lontano dagli sguardi e danno nuovo frutto.

La brezza soave della preghiera che si è elevata continuamente al Cielo per lei ha trasportato l’oblazione dei suoi patimenti là dove lo Spirito aveva disposto, lontano dagli sguardi e dal giudizio dell'uomo. Dove ce n’era bisogno. I frutti li avremo sotto gli occhi senza saperlo.

Il "Tripode"

Questo libro è la testimonianza della sua santità  nella sofferenza ed è sulla conversione del suo cuore che l'ha portata ad accogliere la volontà  di Dio, capace di farla entrare nella sua storia di malattia senza ribellioni. 

E' la conferma del fondamento della eucaristia, della puntuale attualità - giorno per giorno - della Parola di Dio, dell'importanza di avere il sostegno di una comunità di persone intorno. In una parola: la conferma del Tripode

E' la prova che Il Signore non ti abbandona. 
Perché nessuno rubi la gloria a Dio. 

LA SANTITA’
NELLA
SOFFERENZA

Una sofferenza (in)utile. 
Un gioco di parole, per mettere a confronto due punti di vista di una medesima storia. Quello umano, terreno, del mondo, che dice continuamente che la sofferenza è superflua, dannosa, da evitare in tutti i modi, anche a costo della stessa vita: quindi, in una parola, inutile
L’altro, quello che nasce da una esperienza nuova, di vita vera da vivere fino alla fine, che produce frutto. Un frutto non misurabile con la scienza o con gli strumenti, ma che comprendi solo con l’esperienza diretta nella tua vita concreta. Un frutto che arriva da uno Spirito capace di farti sperimentare la pace e la consolazione, che porta con sé la caparra della vita eterna. Quindi, in due parole, una esperienza in utile.
Sul fondamento di questo assioma si basa la storia che ci ha accompagnato per nove mesi - come fosse una gestazione - nei quali al logoramento della carne si accompagnava di pari passo la crescita di una creatura nuova, frutto dello Spirito. Tutto questo nel silenzio del corpo e della ragione.

“Tacevo 
e si logoravano 
le mie ossa”
(Sal 31,3)


E’ probabilmente questo il versetto che più di ogni altro ha rappresentato gli ultimi tempi di Paola, mia moglie, accompagnandola in una storia di santità nella sofferenza, nella mitezza e nell’abbandono alla volontà di Dio. Una santità ordinaria, per molti. Una santità vera, speciale, per chi – come me, come nostra figlia Maria all’epoca 18enne, come Angelo e Marisa, genitori di Paola nonché miei suoceri – l’ha vissuta intensamente, da vicino, dal di dentro, giorno per giorno.

Questa pubblicazione è il tentativo di testimoniare quella esperienza; di raccogliere e trasmettere le sensazioni, le emozioni, le sofferenze, le angosce, le gioie, le attese mie, di Paola, di Maria e di tutti quelli che ci hanno accompagnato in questi mesi. Di mostrare come la vita terrena può cambiare in poco tempo, che la sofferenza può essere vissuta nel dolore fisico ma non nell’angoscia. Di attestare - con l’aiuto della Parola di Dio - che nel profondo della prova Dio non ti abbandona, ma che – come ha scritto Paola in una testimonianza qualche tempo prima dell’inizio di questa storia – abbandonarsi alla sua volontà ha il potere di farti camminare sulle acque, di spianarti la strada, di “portarti su ali di aquila”.

E’ il rendimento di grazie a un Dio che – pur avendo scelto la via più dolorosa nella carne e negli affetti – ha dato conferma della sua Parola nella seconda lettera ai Corinti: 

“Siamo infatti tribolati 
da ogni parte, 
ma non schiacciati; 
siamo sconvolti, 
ma non disperati”. 
(2 Cor 4,8)

Questo libro - spesso ridondante, in cui le tecniche narrative si alternano a seconda dell’emozione del momento - non è una sequenza cronologica, né tantomeno un trattato teologico; non è un pietismo o una esaltazione del modo di affrontare la tribolazione e la sofferenza, ma solo il desiderio di trasmettere una esperienza capace di segnare e cambiare la vita, di Paola e nostra. Di darne testimonianza. E soprattutto di rendere gloria a Dio.

“Perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi 
nei cieli, 
sulla terra
e sotto terra”. 
(Fil 2,10)

“Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”. 
(Rm 12, 1-2)
“Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza. 
E la pazienza completi l’opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla”. 


(Gc 1, 2-4) 
“Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. 
E se siamo figli di Dio, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, 
se veramente partecipiamo 
alle sue sofferenze 
per partecipare anche alla sua gloria”. 


(Rm 8, 16-17)

MARCO MOLINARI

Autore

Giornalista professionista.
All'epoca dei fatti raccontati nel libro ha 56 anni, sposato con Paola da 23, hanno una figlia, Maria, di 18 anni. 
E' alla sua prima - e forse unica - pubblicazione, nata dal desiderio di trasmettere una esperienza di fede inaspettata, cresciuta in una storia di sofferenza superiore alla sua capacità di accettazione e nella quale Dio ha mostrato la sua Gloria conducendo i fatti a suo modo. 

Contatti

Per informazioni:

Share by: